Chiesa di San Francesco - Piediluco

A ricordo della visita del Santo a Piediluco, la chiesa di San Francesco fu edificata tra la fine del XIII secolo e il 1338, come si legge nell’epigrafe posta sulla facciata d’ingresso. L’edificio conserva preziosi reperti artistici del Quattrocento e del Cinquecento; sul portale sono scolpiti bassorilievi di pesci e strumenti per la pesca nel lago. Dal 1999 custodisce alcune reliquie di San Francesco, concesse dal Sacro Convento di Assisi per rinnovare la memoria del passaggio del Poverello.

Si tratta della chiesa principale di Piediluco, un luogo in cui l’intera comunità da sempre si riconosce. Fu edificata alla fìne del XIII secolo in onore di San Francesco. La chiesa, pur rispondendo in gran parte ai canoni delle chiese francescane ispirate ai modelli cistercensi, se ne distacca nel modo di concepire la facciata, nelle decorazioni del portale e nell’inserimento nel tessuto urbano. E’costituita da un’unica navata, con sei grandi archi trasversali a sesto rialzato che sorreggono un tetto ligneo. La navata termina in un’abside poligonale, a cinque lati, coperto da volte. Non sono originali né il pavimento odierno né l’area soprelevata dell’altare, realizzata dopo la chiusura della porta principale agli inizi del XIX secolo. I vincoli imposti dalla natura del sito hanno fatto costruire la chiesa in direzione sud-nord, in modo difforme dalla simbologia cristiana medievale, che prescriveva la disposizione lungo l’asse ovest-est, con il coro verso est. Per ovviare a questa difficoltà fu scelto di fare della facciata laterale ovest quella principale. A essa si giunge al termine di una scalinata culminante in un sagrato, di forma irregolare, costituito da lastre di pietra calcarea bianca. Nel corso degli anni cinquanta del Novecento, la parte sinistra della scalinata è stata demolita per fare posto ad una scala più agevole per i fedeli.

La facciata presenta al livello superiore tre grandi monofore trilobate; in basso, due porte. Quella sul lato sinistro, all’altezza dell’altare, oggi chiusa, ma concepita come porta di accesso principale, rappresenta l’emergenza più significativa dell’intero edificio. In particolare risultano di grande interesse i motivi ornamentali. Dell’edicola si è già detto. La presenza di due leoncini all’imposta dell’arco di coronamento del portale è, probabilmente, da mettere in relazione con lo stesso elemento riscontrabile nel portale di palazzo Brancaleoni, a testimonianza di un unico disegno di rinnovamento urbano avviato e voluto dai signori di Piediluco. Assai significativi sono inoltre i bassorilievi, posti sulla modanatura che segue l’estradosso dell’arco, raffiguranti barche, pesci e strumenti di pesca. L’intero apparato iconografico del portale si presta ad essere interpretato in vario modo: o, più in generale, in riferimento alla simbologia romanica e gotica o, nello specifico, in accordo alla realtà economica e sociale del luogo.

Il campanile, a vela, che si innalza sul lato destro della facciata principale, è stato costruito negli anni trenta dell’Ottocento, dopo che quello originale, collocato sul lato opposto, era stato seriamente dan¬neggiato dal terremoto del 1785. All’interno della chiesa si segnalano un crocifisso ligneo del Quattrocento raffigurante il Buon Gesù, festeggiato il 14 gennaio, e alcuni dipinti del XVI secolo.

Fonte: http://piediluco.altervista.org/it/il-paese/cose-da-vedere